Aniline dye
Synthetic dye discovered by William Henry Perkin in 1856. The dye became widely used in woodblock printing in Japan after its introduction in 1864.
This glossary explains the basic terminology used to describe original Japanese woodblock prints.
The glossary is updated frequently; however, should you find a missing term, please contact us!
Synthetic dye discovered by William Henry Perkin in 1856. The dye became widely used in woodblock printing in Japan after its introduction in 1864.
A seal used by censors to approve the design of a woodblock print.
A circular pad used in woodblock print production to apply pressure to the paper’s reverse.
A print in which red hues predominate, a term generally applied to the two-color prints, making use of more subdued color combinations, generally purples, greys and yellow; immediately preceding the polychrome period.
Prints and paintings of beautiful women, mostly courtesans. A genre that originated in China and has established itself in Japan as one of the main themes in visual arts, especially in woodblock prints.
A printing technique in which a single (or several) colors are printed in gradation of the color intensity.
The puppet theatre, popular entertainment in early modern Japan. Many famous Kabuki plays have been originally written for the Bunraku theatre.
Tail of the Loyal Retainers (also known as The forty-seven Ronin). A popular story loosely based on actual events about a group of masterless samurai (ronin) trying to take revenge in the name of their late master.
An early Japanese warlord and leader of a fief subordinate to the shōgun.There were hundreds of daimyō at all times, and their influence and expansion of power varied greatly.
A figure based on a semi-legendary Indian monk known as Bodhidharma who travelled through China. Popular in visual media, depicted as a bearded monk in a red cape. Daruma dolls are originated from this imagery.
A type of lacquered paper headpiece worn by aristocrat court as well as by sambasō dancers and other entertaining artists.
Present-day Tokyo, capital city of Japan. In romanized writing also written as Jedo, Yedo or Yeddo; Under the rule of the Tokugawa regime, Edo became one of the largest cities in the world and home to an urban culture that focused on the idea of a „floating world“. After the Meiji Restoration in 1868 the Meiji government renamed Edo as Tokyo.
A period in Japanese history (1603 – 1867), named after the capital city of that time.
Calendar prints. They contain hidden references to the short and long months of the lunar calendar, from whose combinations the year can be deduced. Apparently these prints have been made to avoid buying an official calendar, on which the government had a monopoly.
A picture book. The books contain woodblock prints and are comparable to Leporello books.
The ruler of the Underworld. An accessor of the dead in the Buddhist underworld, generally considered the overlord of hell.
Prints or painting depicting landscapes. As an older genre in Japanese visual art, it gained popularity again in the work of Hokusai and Hiroshige in the 1830ies particulary through the use of Prussian Blue (Berlin Blue).
A professionally trained woman entertaining in conversation and the fine arts. A profession that in the western world is often confused with prostitution.
The Tale of Genji. Author: Murasaki Shikibu, early 11th century. Considered to be the world’s oldest novel. The work describes the live in the imperial palace.
Prints based on episodes from the novel The Tale of Genji (Genji monogatari).
A print that includes visual jokes.
Il presente glossario raccoglie vocaboli di riferimento utilizzati quando si parla di stampe originali giapponesi. Amplieremo frequentemente questo elenco per cui se dovesse mancare una voce contattateci!
Anilina
Colorante sintetico scoperto da William Henry Perkin nel1856. Questo colorante venne largamente impiegato nelle stampe giapponesi dopo la sua introduzione nel Paese nel 1864.
Aratame
Sigillo usato dai censori per approvare il disegno della stampa.
Baren
Disco usato nella stampa delle xilografie giapponesi per far aderire l’inchiostro alla carta in modo omogeneo.
Benigirai-e
Noto anche come beninuki-e e murasaki-e. Termine generalmente usato per indicare stampe a due colori, che fanno uso di combinazioni di colori più tenui, generalmente viola, grigi e gialli; immediatamente precedente al periodo policromo.
Beni-e
Stampe in bianco e nero a cui venivano successivamente aggiunti a mano i colori rosa e cremisi.
Bijin-ga
Termine che indica nell’arte giapponese immagini di belle donne, di solito cortigiane. Questo genere, che trova la sua origine in Cina, divenne in Giappone prominente nelle arti figurative specialmente nella produzione xilografica.
Blu di Prussia
Anche conosciuto come blu di Berlino. Pigmento blu prodotto sinteticamente in Europa e introdotto in Giappone alla fine del XVIII secolo. Parte del successo delle stampe paesaggistiche di Hokusai e Hiroshige è dovuto all’uso di questo colore.
Bokashi
Tecnica di stampa in cui uno o più colori sono stampati con una gradazione di colore ottenendo effetti sfumati.
Bunraku
Teatro dei burattini, da cui hanno origine molte famose rappresentazioni del teatro Kabuki.
Chūshingura
Storia dei sudditi leali (anche nota come I quarantasette ronin). Storia popolare vagamente basata su eventi reali: un gruppo di samurai senza padrone (ronin) cerca di vendicare la morte del loro signore.
Daimyō
Signore feudale, successivamente divenuto vassallo dello Shogun. Nel corso della storia ci furono numerosi daimyō con poteri e influenze di diversa rilevanza.
Daruma
Figura basata sulla figura semi leggendaria del monaco indiano Bodhidharma che viaggiò attraverso la Cina. Popolare nelle arti figurative egli è rappresentato come un monaco barbuto vestito di rosso. Da qui hanno origine le bambole votive Daruma.
Eboshi
Copricapo di carta laccata indossato dalla corte aristocratica così come dai ballerini sambasō e da altri artisti dello spettacolo.
Edo
Odierna Tokyo, capitale del Giappone. Trascritta in caratteri latini anche Jedo, Yedo o Yeddo. Durante il regno dei Tokugawa divenne una delle più grandi città del mondo dove ebbe origine un dinamico movimento culturale incentrato sull’idea del “mondo fluttuante”. Dopo la restaurazione Meiji nel 1868 Edo venne rinominata Tokyo.
Egoyomi
Stampe di calendari. Contengono riferimenti nascosti ai mesi brevi e lunghi del calendario lunare, dalle cui combinazioni si può dedurre l'anno. A quanto pare queste stampe furono fatte per evitare di comprare il calendario ufficiale, di cui il governo aveva il monopolio.
E-hon
Libro illustrato, simile al leporello, contenente stampe xilografiche.
Emma-ō
Sovrano degli inferi. Accompagnatore dei morti nell’oltretomba buddhista.
Fūkeiga
Stampe paesaggistiche. Uno dei temi più antichi nell’arte figurativa giapponese il paesaggio tornò ad essere popolare con i lavori di Hokusai e Hiroshige negli anni trenta del XIX secolo in particolare per l’uso del blu di Prussia.
Geisha
Donna, intrattenitrice, educata al canto, alla musica e all’arte della conversazione. Una professione che nel mondo occidentale è spesso confusa con la prostituzione.
Genji monogatari
La storia di Genji. Romanzo scritto da Murasaki Shikibu nell’XI secolo, considerato uno dei primi romanzi al mondo, narra la vita del principe Genji nel palazzo imperiale.
Genji-e
Stampe basate su episodi tratti dal romanzo La storia di Genji (Genji monogatari).
Giga
Illustrazioni comiche.
Hakkei
Otto vedute. Antica tradizione cinese di dipingere otto diverse vedute della stessa località. Molti titoli di serie xilografiche hanno origine da questa tradizione.
Harimaze
Foglio su cui sono stati stampati diversi soggetti che venivano ritagliati successivamente. Poco comune.
Heike monogatari
Storia della famiglia Taira. Romanzo epico che fa riferimento alla guerra Genpai (1180-1185) che vide lo scontro tra i potenti clan dei Taira e dei Minamoto.
Hinoki
Cipresso giapponese, sempreverde, il cui legno è usato sia nell’architettura quanto nell’artigianato.
Hyakunin isshu
“Cento uomini, una poesia per ciascuno”. Raccolta di poesie waka formata da cento poesie scritte da cento poeti diversi. Compilata nella metà del XIII secolo.
Ichikawa Danjūrō
Celebre famiglia di attori Kabuki. La settima generazione Danjūrō fu particolarmente influente nel XIX secolo. L’ultimo Danjūrō è scomparso nel 2013.
Kabuki
Tradizionale forma teatrale che include elementi di danza e musica. Ha origine nel XVII secolo e tutti i ruoli erano interpretati da uomini. Gli attori kabuki e i loro personaggi divennero uno dei temi più importanti nelle xilografie giapponesi.
Kachō-ga
Stampe di fiori e uccelli. Il termine deriva dalla Cina e include anche pesci e mammiferi.
Kamuro
Giovane servo delle cortigiane di alto rango dello Yoshiwara. Solitamente lavoravano in coppia, vestivano kimono coordinati e accompagnavano le cortigiane. Spesso rappresentati nelle stampe bijin-ga.
Karazuri
Conosciuta anche come gauffrage, si tratta di una stampa “a secco”cioè eseguita senza colori che dà tridimensionalità attraverso l’uso della goffratura . Usata frequentemente in parti dell’abbigliamento, alberi fioriti, fiori e altri dettagli.
Kentō
Segni di riferimento intagliati nelle matrici che permettendo di allineare il foglio nella fase di stampa consente l’utilizzo di diverse matrici e la creazione di una stampa policroma precisa.
Kimono
Termine generico per indicare vestiti fatti di cotone o seta. Le fantasie dei tessuti erano stampate con con l’uso di stencil (katagami).
Kintarō
Letteralmente “il bambino d’oro”. Leggenda tradizionale giapponese che narra di un bambino dalla forza sovrumana allevato da una strega delle montagne e divenuto uno dei samurai più famosi di tutti i tempi.
Kisokaidō
Una delle cinque strade commerciali principali. Collegava Edo con Kyoto attraverso le montagne del nordovest.
Kiwame
Sigillo usato dai censori per approvare il disegno di una stampa.
Mica
Luminosa polvere di minerali o metalli.
Mitate
Confronto o parodia. Usato spesso in senso comico.
Nishiki-e
Stampe broccato. Questo temine venne usato per la prima volta da Harunobu, ma successivamente venne esteso per indicare tutte le stampe policrome.
Nō
Antica forma del teatro giapponese che ebbe origine ne XIV secolo. È caratterizzata da movimenti lenti, stravaganti costumi e maschere di legno.
Obi
Cintura indossata principalmente con il kimono sia dagli uomini che dalle donne.
Oiwa
Popolare opera Kabuki racconta la storia di Oiwa, donna trattata male dal marito che dopo la propria morte si trasforma in un fantasma vendicativo (onryō).
Ōkubi-e
Immagine a mezzobusto, il viso di un attore o di una cortigiana copre almeno la metà della stampa. Questo formato permise agli artisti di personalizzare o esagerare i tratti dei loro soggetti.
Omohan
Chiamata anche sumi-ta (matrice per inchiostro nero); jizumi-ita; sumizuri-no-ita o daihan. È la matrice chiave con cui si stampa il sottile contorno nero delle figure. Viene intagliata usando il disegno originale.
Onnagata
Attore kabuki specializzato nella rappresentazione di personaggi femminili. Indossa una fascia viola.
Otsu-e
Arte popolare rappresentata da immagini dipinte grossolanamente e prodotte per la prima volta da Matabei nel villaggio di Otsu sulla Tōkaidō, da cui appunto prende il nome. Questo Matabei (o Matahei, morto nel 1720 circa) non va confuso con il più noto Iwasa Matabei.
Periodo Edo
Conosciuto anche come periodo Tokugawa, indica un’era della storia del Giappone che ebbe inizio nel 1603 e si concluse nel 1867.
Periodo Heian
Fase della storia giapponese che va dal 794 al 1192 d. C. e considerata uno dei momenti di maggior splendore culturale del Paese quando si sviluppò una raffinatissima cultura aristocratica.
Ponte di Ryōgoku
Il più famoso dei cinque ponti principali di Edo, attraversa il fiume Sumida. Popolare punto di incontro per ammirare per esempio i fuochi d’artificio.
Rōnin
Samurai senza padrone.
Samurai
Membro della casta militare, guerriero addestrato all’uso della spada ma anche conoscitore delle arti tradizionali.
Santuario di Ise
Il più importante santuario shintoista situato nel Giappone centrale. Meta di pellegrinaggio.
Shamisen
Strumento musicale a corda, spesso associato alla geisha, ma anche usato negli spettacoli kabuki.
Shin hanga
Letteralmente “nuove stampe”, si tratta di un movimento artistico giapponese dell’inizio del XX secolo, durante il periodo Taishō (1912 – 1926) e il periodo Showa (1926 – 1989). Il movimento nacque intorno al 1915 e fu attivo fino al 1942, sebbene fu ripreso brevemente tra il 1946 e gli anni cinquanta. Influenzato dall’Occidente e popolare tra i collezionisti fuori dal Giappone.
Shini-e
Ritratto commemorativo, eseguito per esempio dopo la morte di attori kabuki. Di solito non è firmato dall’artista.
Shōgun
Comandante dell’esercito, alta carica del governo militare. Lo shogun Tokugawa Ieyasu con la sottomissione di molti Daimyō divenne di fatto capo dell’impero, instaurando il proprio governo nella città di Edo.
Shunga
Immagini della primavera, sono stampe erotiche, probabilmente prodotte da molti artisti ma solitamente non firmate.
Sōsaku hanga
Stampe creative. Fu un movimento artistico dell’inizio del XX secolo che aveva le sue radici nel desiderio dell’artista di essere l’unico autore della stampa in ogni fase della sua creazione.
Suikoden
Letteralmente Storia in riva all’acqua, ma pubblicato in italiano con il titolo “I briganti”. Narra l’avventurosa storia di una banda di centootto briganti. Romanzo storico cinese del XIV secolo divenne molto rappresentato nel teatro kabuki e nelle stampe xilografiche giapponesi.
Sumi-e
Nota anche come suibokuga o bokuga. Pittura a inchiostro (sumi) e acqua. Indica uno stille pittorico monocromo che con le varie sfumature dell’inchiostro creare ombre e luci.
Sumō
Lotta tradizionale giapponese.
Surimono
Stampe xilografiche commissionate da privati per occasioni speciali. Erano riccamente decorate con oro, argento, bronzo e polvere di madreperla e venivano stampati su una carta più spessa e morbida di quella usata di solito per le stampe comuni.
Tōkaidō
La principale via commerciale nel Giappone del periodo Edo. Collegava Edo con Kyoto, le sue cinquantatré stazioni furono un tema molto popolare nelle serie xilografiche.
Uchiwa-e
Stampa destinata ad essere montata su un ventaglio. I ventagli avevano due forme, l'uchiwa, rotondo e non pieghevole, e l'ogi, ventaglio pieghevole. Le stampe destinate ai ventagli non sono comuni a causa degli usi a cui erano destinate; la forma uchiwa è la più frequente.
uki-e
Stampe realizzate usando la prospettiva occidentale. Anche conosciute come immagini con prospettiva “a volo d’uccello”.
Ukiyo
Mondo fluttuante, mondo effimero. Termine che ha le sue radici nella tradizione buddhista e indica l’impermanenza delle cose. Successivamente nel periodo Edo andò a indicare la cultura urbana legata alla ricerca del piacere.
Ukiyo-e
Immagini del mondo fluttuante.
Urushi-e
Stampe su cui viene applicata una lacca trasparente per aumentare l'effetto del colore. Tecnica che sembrerebbe essere stata inventata da Okumura Masanobu.
Washi
Carta giapponese tradizionale.
Yakusha-e
Stampe ritraenti attori kabuki.
Yokohama-e
Immagini di Yokohama, ritraggono stranieri e il loro arrivo al porto di Yokohama.
Yoshiwara
Il più popolare quartiere del piacere di Edo.
“Eight Views”. An old Chinese tradition of depicting eight different views of a specific location. Many titles of woodblock print series have been based on this tradition.
Sheets of two or more subjects or designs printed on one sheet and intended to be cut afterwards; very uncommon.
An era in Japanese history (794 – 1192). A high standard of court culture developed under the rule of the emperor. Considered a very glorious period in Japanese history.
An epic chronology of the Genpai War (1180 – 1185), a struggle of power between the Taira and Minamoto Clans.
Japanese cypress, evergreen tree. Used in building and manufacturing furniture.
“One hundred Poems by one hundred Poets”, anthology of famous waka poems, compiled in the mid 13th century.
Famous family of kabuki actors. The 7th generation of Danjūrō was especially influential in the 19th century, the last Danjūrō died in 2013.
The main Shinto shrine, located in central Japan. Destination of pilgrimage.
A traditional form of theatric drama including music. All roles have been played by male actors. Originated in 17th century it became very popular. Actors and their roles have been an important genre in Japanese woodblock prints.
Prints or paintings of birds and flowers. The term derives from China and included also fish and mammals.
A young servant to a high ranked courtesan of the Yoshiwara. Usually working in pairs, dressed in matching kimonos and accompanied the courtesans. Often depicted in woodblock prints of the bijin-ga genre.
“Blind” printing – printing without the use of color. In this process the print is placed on the block face upwards (thus reversing the process when a color impression is taken), which, underpressure, gives the design an embossed appearance. Used frequently on parts of dresses, blossom of trees, flowers and other details.
“Pass mark”, these marks have been used in woodblock printing to perfectly align the various color blocks, thus the matching of the coloring layers.
The general term for clothing, mostly made from cotton or silk. The patterns have been printed on with stencils (katagami).
“Golden Boy”, a legendary boy with supernatural powers. Raised by a mountain witch, he became a great samurai general.
One of the five main travel routes. Connection between Edo and Kyoto, leading through mountains in the northwest of Japan.
A seal used by woodblock print censors to approve the design.
sprinkling of powdered minerals or metals.
A comparison or parody. Often used in a humoristic or comic way.
“Brocade print”, this term was first used in the time of Harunobu, but afterwards allied to all polychrome prints.
Classical form of Japanese theatre, originated in the 14th century, performed by men with extravagant costumes and wooden masks.
A belt worn by men and women.
A non-stop favorite kabuki play: Oiwa, mistreated by her husband, turns into a malicious ghost (onryō) after her death.
Very close-up portrait (bust), at least half of the print's space is taken by the face of an actor or courtesan. This format gave artists free rein to personalize or exaggerate the characteristics of their subjects.
also sumi-ta (black ink block); jizumi-ita; sumizuri-no-ita or daihan
The most important woodblock carved to create the outline. Also called the key-block. Cut by the engraver from the artist’s original drawing.
A male kabuki actor who specialized in female roles. Wears a purple headband.
A roughly painted sketch, the forerunner of the print; first produced by Matabei at the village of Otsu on the Tōkaidō, hence their name. This Matabei (or Matahei [died c. 1720]) should not be confused with the better-known Iwasa Matabei.
A synthetically blue dye produced in Europe and brought to Japan in the late 18th century. In regards of Japanese woodblock prints, its use is part of the success of the landscapes of Hokusai and Hiroshige.
A masterless samurai.
The most famous of the five major Edo bridges, crosses the Sumida River. A popular place to get together, for example to watch fireworks.
A well-trained warrior, excellent in sword fighting and skilled in fine arts.
A string musical instrument, often associated with the geisha, also a played in kabuki theater.
“new prints”, an art movement in the early 20th century in Japan, during the Taishō (1912 – 26) and Shōwa (1926 – 89) periods. The movement flourished from around 1915 to 1942, though it resumed briefly from 1946 through the 1950s. Influenced by and very popular with the Western collectors.
A memorial portrait, for example after the death of a kabuki actor; typically unsigned by the artist.
De-facto leader of the empire. He was in control of the many Daimyō, he ruled from his castle in Edo.
“spring picture”; erotic prints. Probably all woodblock print artists produced shunga prints, usually not signed
“creative print”, a 20th century art movement. The artist takes over the carving and printing process.
“Water margin”, 14th century Chinese novel, very popular theme in kabuki theatre and woodblock printing. Based on the exploits of the outlaw Song Jiang and his 108 companions.
also suibokuga or bokuga, from sumi (ink).
A painting or print which is created only with black ink. Gradiations of the ink can create the sense of light and shade.
A Japanese form of wrestling.
A print issued for private circulation, like our Christmas, New Year, birthday or invitation cards. They were lavishly embellished with gold, silver, bronze and mother-of-pearl dust and were printed on a thicker and softer paper than was usually used for ordinary prints.
The most travelled route of the five main routes in Edo-period. Connection between Edo and Kyoto. The 53 stations of the Tōkaidō have been an extremely popular topic of many woodblock print series.
A print intended for mounting on a fan. Fans had two shapes, the uchiwa, a round non-folding dan, and the ogi, or folding fan. Prints designed for fans are not common owing to the uses to which they were put; the uchiwa shape is the most frequently.
Prints designed after European canons of drawing, with perspective; also means “bird’s-eye view pictures”
"floating, fleeting or transient world", describes the urban lifestyle, especially the pleasure-seeking aspects of the Edo-period.
“picture of the floating world”
Prints in which transparent laquer is used to heighten the color-effect, a process said to have been invented by Okumura Masanobu.
Traditionally produced Japanese paper.
Prints picturing kabuki actors, on stage as a character in a play or offstage.
Images of arrivals in Yokohama. Mostly made-up and comic images of strangers.
The yūkaku (the officially sanctioned pleasure district) in Edo.